La basilica di San Magno fu iniziata, sul luogo della precedente chiesa di San Salvatore, il 4 maggio del 1504 e venne consacrata il 15 dicembre del 1529.

A pianta centrale, risentiva delle influenze dell’arte del Bramante che fu certamente il diretto ispiratore dell’architetto della basilica. La facciata, per la quale diversi progetti furono elaborati da Francesco Maria Richini, venne terminata nei primi decenni del Seicento; si presentava con mattoni a vista, con rilievi alle pareti e alle finestre.

La torre campanaria era ancora quella della chiesa precedente e sarà sostituita da un nuovo campanile, quello attuale, solo nel 1752. La pianta è un ottagono al quale, lungo gli assi principali, sono annessi brevi bracci tali da determinare una croce, mentre negli angoli sono aperte quattro coppie di basse cappelle. La cupola, cinquecentesca, è decorata con elementi simili a quelli delle paraste, complicate candelabre che richiamano l’immagine del traforo di un pizzo. La basilica fu oggetto di restauri tra la metà dell’800 e il XX secolo. Nel 1914, venne modificato l’esterno con il prolungamento di una campata dell’atrio d’ingresso.
 

Breve descrizione delle Opere rinascimentali

Gli affreschi dell’abside centrale furono realizzati negli anni 1562-64 da Bernardino Lanino con la collaborazione di Giovan Martino Casa. Nella chiave di volta vi è la figura di S. Magno benedicente. Sulle pareti sono illustrate scene dell’infanzia di Gesù. La pala raffigurante la Madonna con Bambino e Santi è stata realizzata nel 1523 da Bernardino Luini. Dal timpano si affaccia l’Eterno Padre. Nei quattro comparti laterali sono inginocchiati, in alto, S. Giovanni Battista e S. Pietro, in basso, S. Magno e S. Ambrogio. Sulla predella tavolette monocrome presentano il tema della Redenzione: l’inchiodamento alla Croce, la Deposizione, La Resurrezione, l’episodio di Emmaus sono intervallati dalle figure del Cristo nel sepolcro e degli Evangelisti. Il coro ligneo, della fine del sec. XVI, è attribuito ai fratelli Corio.

La pala conservata nella cappella dell’Immacolata fu realizzata nel XVI secolo dal Giampietrino; consta di un trittico con S. Giovanni Evangelista, S. Giuseppe e, in alto, Cristo circondato da angeli. Al centro, in una nicchia, la statua lignea settecentesca dell’Immacolata sostituisce il precedente dipinto su tavola. Nelle predelle, da sinistra, Gioacchino che reca la buona novella a Sant’Anna, la Natività della Vergine, la Presentazione al Tempio. Risalgono al XVI secolo anche gli affreschi della cappella di Sant’Agnese, in origine cappella privata della famiglia Lampugnani che, con i Vismara, finanziò la costruzione della basilica, e quelli che decorano l’atrio. L’organo, eseguito nel 1542 dalla famiglia Antegnati, è stato più volte modificato nel corso del XIX e del XX secolo.

 

Fotografie di: Andrea Monachello