Adorazione dei Magi
Masaccio

La Adorazione dei Magi di Masaccio è una tempera su tavola proveniente dallo smembrato polittico di Pisa ed oggi conservato nei Musei statali di Berlino. Risale al 1426. Destinato alla chiesa del Carmine per la cappella del notaio Ser Giuliano di Colino degli Scarsi da San Giusto. Nel corso del XVII o XVIII secolo venne rimosso dall’altare, smembrato e disperso. I tre pannelli della predella si trovano tutti a Berlino, anche se vennero acquisiti in date diverse. La composizione di Masaccio è pacata e simile a un fregio, in contrapposizione con l’affollata e sontuosa “frivolezza” di Gentile. A sinistra si vede la capanna, dove il bue e l’asinello stanno di spalle, accanto a una cavalcatura per il dorso dell’asino. Subito dopo si vede la Sacra Famiglia, con le aureole scorciate in prospettiva. Maria è seduta in un seggio dorato con protomi e zampe leonine e tiene in braccio il Bambino che benedice il primo dei Magi, il quale è già inginocchiato e tolto la corona deponendola in terra; il suo dono è già nelle mani di san Giuseppe. Dietro di lui sta un altro Magio con tunica rosa, la cui fisionomia assomiglia molto a un personaggio nell’affresco del San Pietro risana gli infermi con la sua ombra nella Cappella Brancacci; esso si è intanto inginocchiato e la sua corona è nelle mani di un servitore. Il terzo Magio è appena arrivato, è in piedi e un servo gli sta togliendo la corona, mentre un altro ne porta il dono. Dietro i re si trovano due personaggi emblematici, non presi dall’iconografia tradizionale, vestiti di cappelli alla moda dell’epoca e da lunghi mantelli grigi, che lasciano scoperte le gambe coperte da calzamaglie. Si tratta probabilmente delle figure dei committenti. Lo stile della pittura è a tratti morbido e sfumato, come nello sfondo, a tratti forte e incisivo, come nei mantelli dei due committenti. In ogni caso la luce e la ricca cromia unificano tutta la rappresentazione, senza squilibri.

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