10/08/2021 ore: 21:30
I am Greta
Cronaca autorizzata dell’anno di attivismo di una paladina, da Stoccolma all’ONU. Per amore e per forza.
Ad agosto del 2019, gli skipper Boris Hermann e Pierre Casiraghi approdano a New York in barca a vela. Partiti da Plymouth, nel Regno Unito, hanno attraversato l’Atlantico per accompagnare Greta Thunberg, suo padre Svante e il filmmaker Nathan Grossman al summit delle Nazioni Unite sul clima, dove la giovane attivista è stata invitata a intervenire. Il documentarista svedese Grossman la segue da un anno esatto, cioè dal suo primo sciopero solitario fuori dal parlamento di Stoccolma. Dodici mesi in cui la ragazza, nata nel 2003, ha affrontato un’eccezionale esposizione mediatica, condizione necessaria per portare all’attenzione della politica mondiale il suo appello ecologico. Tutto a scapito della frequenza scolastica e delle altre normali attività di un’adolescente con sindrome di Asperger («forse non direi “soffro di” ma “ce l’ho”», afferma lei).
Dopo mesi di martellante copertura mediatica sulla giovane svedese, il film tenta di restituire con ritmi e toni pacati, nel modo meno enfatico possibile, le motivazioni di una minorenne sui generis, la sua traiettoria imprevista.
Scaraventata tra flash e microfoni, Greta li sopporta con scarsa fotogenia e ancor minore diplomazia. Ha uno sguardo intenso, non sorride nei selfie e si sottopone ad essi come a un rito dovuto, unicamente in nome della propria causa, immaginando di trovarsi temporaneamente dentro un film, o un sogno.
Icona ecologista, studentessa che si autodefinisce “nerd”, vegana, animalista, Greta Thunberg è stata una bambina scampata all’autoisolamento e al mutismo, sfuggita al bullismo dei coetanei, e nei momenti di accumulo d’ansia e affaticamento trova una decompressione nella danza e nell’accarezzare cani e cavalli. Ha sviluppato fin da piccola una preoccupazione ossessiva per le conseguenze del cambiamento climatico e la sottovalutazione dei rischi da parte di chi ha il compito di decidere politiche ambientali. Ha influenzato così i propri genitori, spaventati dal suo anno di mutismo e depressione, portandoli a ripensare i propri standard di consumo energetico e le abitudini di acquisto.
Più che un’analisi degli argomenti e le decisioni politiche non più rinviabili, da scagliare nel dibattito politico, I Am Greta è un saggio, autorizzato dalla famiglia e commentato dalla stessa voce della protagonista, sull’enorme responsabilità caricata sulle sue spalle. La videocamera di Grossman ha la fortuna di cogliere l’inizio della sua protesta e poi si accoda a Greta e al padre Svante lungo le tappe di un cammino estenuante, in cui il suo messaggio fa clamore ma la sua ricezione è sempre troppo lenta e frustrante.
Ciak D’estate – Cinema all’aperto
Cortile dei Gelsi, Castello di Legnano
Martedì 10 agosto alle 21.30 “I am Greta” regia Nathan Grossman
INGRESSO GRATUITO