Annunciazione
Beato Angelico

L’Annunciazione è un’opera di fra Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico (tempera su tavola, 154×194 cm il pannello centrale, 194×194 compresa la predella) conservata nel Museo del Prado a Madrid e databile alla metà degli anni trenta del Quattrocento. La scena è composta in maniera simile alle altre due Annunciazioni, con alcune differenze. Come nell’Annunciazione cortonese la superficie dipinta è tripartita in tre zone (il giardino, l’arcata dell’Angelo e l’arcata della Vergine), ma come nell’Annunciazione di San Giovanni il punto di fuga è all’interno della casa invece che all’esterno, concentrando maggiormente l’attenzione dello spettatore sull’Annunciazione. Ne risultavano meno evidenti Adamo ed Eva cacciati dal Paradiso terrestre, che nella pala cortonese sono vicini al punto di fuga, per questo l’Angelico ingrandì le loro figure notevolmente. Dall’angolo in alto a sinistra scende un raggio di luce divina che, attraverso la colomba dello Spirito Santo, va ad illuminare la Vergine, che si piega accettando remissivamente il suo incarico. Essa è seduta su un seggio coperto da un ricco drappo che funge anche da tappeto, ed ha sulle ginocchia un libro aperto, simbolo delle Scritture che si avverano. L’Angelo è simile nella posa e nella veste all’opera di San Giovanni, anche se la sua figura appare più statica e le pieghe della veste più schematiche, frutto forse del pennello di un collaboratore. La scena si svolge in un portico rinascimentale con arcate leggere scorciate con sapienza in prospettiva, che ricordano l’architettura di Michelozzo. La luce appare unificata, a differenza della pala di Cortona, e proviene da sinistra verso destra per tutti gli elementi. L’effetto di insieme è quello di una descrizione epidermica e preziosa dei vari dettagli, con il ricorso a colori brillanti e freddi, quasi cristallizzati, nelle armonie cangianti degli azzurri e dei rosa.

Opera visibile nel negozio:

Landini Calzature
Corso Garibaldi, 25, Legnano